Prestiti personali per cattivi pagatori

Prestiti personali per cattivi pagatori: la recente crisi economica, la contrazione generalizzata del credito bancario, hanno reso meno agevole ottenere denaro in prestito per chiunque.

Non serve citare le statistiche er rendersi conto della natura della problematica in un paese come l’Italia, che a differenza dei paesi anglosassoni presenta una scarsità di prestatori privati.prestiti personali per cattivi pagatori

In tale contesto, risulta intuitivo che per un cattivo pagatore, cioè un individuo che sia stato segnalato ad una centrale rischi, ottenere un prestito risulti più che mai arduo.

Rivolgersi al tradizionale canale bancario, che spesso rifiuta concessioni a privati ed aziende con lunghe storie di solvibilità alle spalle appare del tutto inutile.

Prestiti personali per cattivi pagatori: quali le migliori opzioni

In questa guida andiamo ad analizzare quali siano le migliori opzioni per i cattivi pagatori che ambiscono ad un prestito, esaminando i pro e i contro di ognuna

La cessione del quinto, la soluzione classica per i cattivi pagatori

La cessione del quinto rappresenta il modo più classico di ottenere un prestito anche se protestati.

Chiaramente bisogna dimostrare di avere un reddito, sufficiente e possibilmente continuativo.

A quel punto l’ente creditizio concede il finanziamento, e l’ente pubblico o l’azienda per cui è impiegato il richiedente tratterrà un quinto della paga mensile per poi versarla al prestatore.

Per i soggetti con un contratto a tempo determinato, per beneficiare della concessione è fondamentale che la durata del contratto sia superiore o uguale alla durata del prestito.

Optare per la cessione del quinto è realizzabile anche per pensionati INPS o IPOST, che cederanno 1/5 dell’assegno previdenziale (l’età può risultare comunque un fattore discriminante).

La durata varia molto, dai due ai dieci anni, a seconda dell’entità del reddito e del datore di lavoro.

Prestiti personali per cattivi pagatori: con prestito delega e cambiali

Simile alla cessione del quinto, ma generalmente più oneroso (non a caso denominato doppio quinto) è il prestito delega, che rientra nella tipologia dei finanziamenti non finalizzati.

Il datore di lavoro funge da intermediario, accettando di cedere una percentuale variabile tra il 20 ed il 40 per cento dello stipendio per le rate del prestito.

Se il prestito delega viene concordato con una Amministrazione pubblica, questa dovrà stipulare una convenzione con la banca.

La durata massima è di dieci anni ma normalmente difficilmente supera i cinque.

La cambiale è stata per decenni uno strumento creditizio diffusissimo.

Si tratta di un titolo creditizio emesso in serie, con durata ben delimitata, a tasso fisso, che sta tornando in voga negli ultimi lustri dopo un lungo periodo di oblio.

Nonostante si tratti di un titolo esecutivo, col quale creditore può immediatamente avviare una procedura di pignoramento dei beni del cattivo pagatore.

In mancanza di concrete garanzie è estremamente raro che una banca eroghi il un prestito cambializzato.

TFR accantonato, polizze vita, reddito discreto e dimostrabile, sono le più comuni garanzie pretese da finanziarie private

Garanzia ipotecaria e garanzia fideiussoria per Prestiti personali per cattivi pagatori

Si tratta della garanzia più richiesta dalle banche ed è sovente sinonimo di successo per le richieste di finanziamento.

A garanzia del rimborso del prestito la banca richiede di iscrivere un’ipoteca su un bene immobile avente un valore adeguato, preventivamente verificato con una perizia.

Nonostante il vantaggio, godere in genere celermente della concessione, quest’opzione non va esercitata a cuor leggero.

In caso di insolvenza infatti l’istituto di credito potrà far vendere all’asta l’immobile con precedenza verso qualunque altro creditore, e potrà espropriarlo anche se venduto preventivamente a terzi.

Si evince che pur mettendo in atto delle contromisure, salvare la proprietà sarà impresa ostica se non inattuabile.

Un’accurata analisi preventiva delle capacità reddituali e delle probabilità di restituzione effettiva del denaro sono una conditio sine qua non per evitare esiti rovinosi.

Tramite la fideiussione, normata dal Codice Civile, un soggetto, obbligandosi personalmente verso il creditore, garantisce l’adempimento di un’obbligazione altrui.

Questo istituto coinvolge tre soggetti:

  • il richiedente, o debitore
  • il beneficiario, cioè il creditore che richiede la garanzia
  • il fideiussore, la figura che si fa garante affiancando il contraente

Nella fideiussione bancaria o assicurativa, le più solide e richieste, l’istituto di credito o l’assicurazione ricoprono il ruolo di fideiussore e fornisce la garanzia dell’impegno del debitore nei confronti di un creditore.

Questa opzione viene frequentemente perorata da finanziarie e privati per la concessione del credito.

Ottenere questo tipo di garanzia sfortunatamente è quasi più complicato che ottenere il prestito stesso.

Per rilasciarla la banca sovente impone l’immobilizzazione di un conto di pari importo.

Anche tralasciando le tempistiche lunghe, se il cattivo pagatore fosse titolare di una tale liquidità, la questione non sussisterebbe a priori.

Tale circostanza implica che difficilmente la problematica venga risolta, visto che Il richiedente il più delle volte non è in possesso degli attributi per accedere alla fideiussione.

Lo scenario in cui una terza persona si assuma la responsabilità di fungere da fideiussore, assumendosi tutti gli oneri di pagamento in caso di insolvenza è più unica che rara, a meno che, come avviene per i mutui, non si tratti di un parente stretto.

Finanziarie private, parenti ed amici, l’ultima spiaggia per un prestito personale

Online è facilissimo imbattersi in numerose agenzie che promettono di erogare prestiti personali per cattivi pagatori, talvolta senza garanzie.

Non si tratta di una eventualità da scartare a priori, nondimeno oltre ad evitare le diffusissime truffe, vanno presi in considerazione una serie di parametri, per evitare di cadere in un circolo vizioso di insolvibilità.

I tassi di interesse, quasi sempre ai massimi livelli, la tipologia di ammortamento e le tempistiche di rimborso.

Familiari e amici stretti possono rappresentare una buona opportunità per un cattivo pagatore.

Spesso più che la solvibilità e il profitto le considerazioni che tengono banco sono il rapporto affettivo, il grado di fiducia, la volontà di aiutare una persona amata.

Si presuppone inoltre che gli interessi richiesti non siano alti o, meglio, non vengano proprio richiesti.

La restituzione del mero prestito è la speranza nutrita da tali soggetti nella maggior parte dei casi.

Nel caso congiunti e/o conoscenti si mostrino disponibili ad aiutarci, si consiglia, vista l’informalità del rapporto, una soluzione contrattuale (sempre che la stipula del contratto venga richiesta) coi minori costi possibili per entrambe le parti.

L’asseverazione notarile comporta l’esborso dell’onorario per il professionista ed il pagamento di una tassa del 4% sull’ammontare del prestito.

Un’eccellente alternativa a costo praticamente zero è il contratto di prestito per corrispondenza.

Ancora non molto nota, tale tipologia contrattuale si perfeziona semplicemente mediante scambio di corrispondenza in modo che il timbro e l’affrancatura postale vengano apposti direttamente sulla scrittura privata.

L’apposizione di data certa all’ufficio postale darà valenza ufficiale alla scrittura stessa.

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